L’ansia è uno stato di attesa apprensiva, con anticipazione di eventi negativi verso i quali il soggetto sperimenta uno stato di impotenza. In condizioni normali, l’ansia costituisce una reazione di difesa dell’organismo (correlata con l’istinto di conservazione), volta ad anticipare la percezione del pericolo prima che questo sia chiaramente identificato. Ma è possibile superare l'ansia senza prendere dei farmaci? Assolutamente si, in molti casi un percorso di psicoterapia consente di superare in modo efficace questa problematica psicologica. L'ansia è accompagnata da un aumento della vigilanza e dall’attivazione di tutta una serie di meccanismi fisiologici (fra i quali l’aumento della frequenza cardiaca, del respiro e del tono della muscolatura), che predispongono l’organismo alla difesa o all’attacco. È un “sistema di allarme” fisiologico ed utile alla sopravvivenza della specie. Quando questo meccanismo è mal regolato, l’ansia diviene una risposta sproporzionata o irrealistica a preoccupazioni relative all’esistenza o all’ambiente ed assume la connotazione di un vero disturbo psicologico.
Criteri per distinguere reazioni normali e reazioni patologiche
Ansia fisiologica | Ansia patologica |
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Livelli bassi, moderati proporzionati agli eventi | Livelli elevati, eccessivi e non proporzionati alla situazione |
Episodi in genere limitati nel tempo | Episodi ripetuti/reazione cronica |
Funzioni psicosociali e relazioni interpersonali non alterate | Funzionamento psicosociale e relazioni interpersonali disturbate |
Sofferenza soggettiva limitata | Sofferenza soggettiva evidente |
L’ansia non è sempre una manifestazione psicopatologica dato che può rientrare in un vissuto emozionale coerente rispetto ad alcune situazioni e/o stimoli esterni. Ad esempio possiamo considerare normale che un attore di teatro sperimenti qualche tensione prima di salire sul palco (mentre sarebbe sicuramente un problema se la tensione emozionale sperimentata fosse cosi elevata al punto di inficiare le sue abilità cognitive facendogli dimenticare le battute!). La paura rappresenta una corretta risposta dell’organismo di fronte ad un pericolo funzionale alla sopravvivenza della persona, mentre l’ansia assume generalmente le caratteristiche di un disagio vissuto prima che si presenti un determinato stimolo e/o situazione (ad esempio prima di un esame all’università). In particolare, l'ansia può manifestarsi con sintomi di tipo psicologico (paure, sensazioni di presagi vissuti in chiave pessimistica, …) e/o con sintomi di tipo somatico (sudorazione, tachicardia, sensazione di ostruzione polmonare e sintomi di nausea e vomito). L'ansia in forma acuta si manifesta principalmente con i seguenti sintomi come: l'insonnia, il pensiero catastrofico, la rievocazione di immagini intrusive (come accade quando si è vissuto un evento catastrofico e per questo si parla di Sindrome Post-traumatica da Stress).
L'ansia ad andamento cronico, invece, è caratterizzati da tensione, da problemi ad addormentarsi o a mantenere il sonno, dalla preoccupazione costante per le difficoltà personali o professionali, dall'angoscia per il futuro, dalla difficoltà nei rapporti interpersonali dovuti soprattutto al senso di vergogna, diversità e inadeguatezza.
L’obiettivo di un percorso di psicoterapia non è eliminare completamente l’ansia ma apprendere come regolarla e gestirla per far fronte alle situazioni personali e professionali con cui l’individuo deve normalmente confrontarsi.
Ogni emozione che sperimentiamo (paura, tristezza, rabbia, felicità…) deve essere espressa e modulata, quando questo non avviene ci troviamo di fronte ad una risposta psicopatologica. La genesi di questi disturbi trova origine in diversi fattori biologici e psicologici e risulta normalmente affrontabile attraverso un percorso di psicoterapia.
Psicologa e Psicoterapeuta
Bibliografia