Psicoterapia

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ad orientamento adleriano

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Psicoterapia ad orientamento adleriano

Il modello di psicoterapia adleriano differisce sensibilmente con la psicoanalisi classica, Freud si proponeva di introdurre nella psicologia scientifica alcuni aspetti dell’animo umano che erano già stati colti, a livello intuitivo dai classici greci, da Schopenhauer, da Gothe e da altri grandi autori, mentre la Psicologia Individuale, per definizione, si interessa alla persona in relazione al suo contesto sociale di riferimento. L’interesse principale di Adler è sempre stato rivolto verso la Menschenkenntnis ovvero la "conoscenza pratica" dell’uomo.

Psicoterapia ad orientamento adleriano

Compiti

vitali

Stile

di vita

Sentimento

sociale

La Psicologia Individuale

Come sottolinea Hellenberger “Questo è ciò che anche Kant cercò di realizzare con la sua Antropologia Pragmatica. Fra l’altro notiamo che nella premessa a questo libro Kant usa due volte l’espressione Kenntnis des Menschen (conoscenza dell’uomo) e una volta il termine Menschenkenntnis, che sarebbe stato usato da Adler quasi come sinonimo di Psicologia Individuale. La Menschenkenntnis di Alfred Adler, tuttavia, è più sistematica e più complessa di quella di Kant o di Nietzsche.”

Psicoterapia ad orientamento adleriano a Torino

La Psicologia Individuale

Contrariamente a quanto si ritiene comunemente Alfred Adler (Rudolfheim, 7 febbraio 1870 – Aberdeen, 28 maggio 1937), fondatore della Psicologia Individuale Comparata. non può essere definito uno psicoanalista “non ortodosso”, dato che l’elaborazione del corpus teorico della Psicologia Individuale Comparata non è una semplice distorsione della psicoanalisi freudiana. Alder collaborò con Freud mantenendo sempre una certa indipendenza di pensiero fino a distaccarsene completamente per incompatibilità e divergenze sul piano teorico e personale. L’obiettivo che si prefigge questa impostazione teorica (che come è comprensibile diverge in modo sostanziale dall’approccio psicoanalitico sviluppato da Freud) non è quello di arrivare alla profondità dei problemi attraverso una visione causale dell’individuo, ma bensì di fornire dei principi, strumenti e metodi che favoriscano la capacità di acquisire una conoscenza “pratica” di se stessi in relazione agli altri e in funzione del proprio contesto emotivo.

Stile di vita

Uno dei maggiori ostacoli nelle relazioni interpersonali è la mancanza di condivisione e di comprensione. Normalmente gli individui hanno una scarsa capacità empatica e spesso non traggono vantaggio dalla propria esperienza, perché valutano gli eventi relazionali in funzione di una loro visione limitata e in base al proprio stile di vita (Lebensstil).
Il sistema adleriano basa una parte importante del suo impianto teorico sulla visione filosofica del “come se” elaborata da Vaihinger, sintetizzabile nella frase di Seneca “Omnia ex opinione suspensa sunt” (Il testo di Adler “Il temperamento nervoso” si apre proprio con questa frase di Seneca “ogni cosa dipende dall’opinione” che allude direttamente al concetto di finzioni). Tutto ciò contribuisce allo sviluppo dello Stile di Vita  o della personalità grazie anche alla cosiddetta “Legge Dinamica o del Movimento”, ovvero ognuno si muove in avanti verso qualche cosa o, meglio, verso una meta (visione teleologica-finalistica).

Omnia ex opinione suspensa sunt.

Seneca

Secondo Alfred Adler il comportamento delle persone trae origine dalla “opinione” che essi hanno rispetto al mondo. Tale “opinione” è in funzione dello stile di vita che si definisce nei primi anni dell’esistenza di un individuo. L’autore quindi fa riferimento al concetto di appercezione, ovvero le modalità con cui la persona percepisce se stesso e l’ambiente relazionale di riferimento.
Il presupposto è che la vita mentale sia guidata da alcuni assiomi fondamentali:

  • il principio dell’unità: un essere umano è unico ed indivisibile (visione monistica). Adler è in sostanziale contrasto con la visione proposta da Freud che sottolinea invece la fondamentale ambivalenza dell’uomo e i suoi conflitti tra aspetti inconsci e consci;
  • il principio del dinamismo: se Freud adotta una visione causale, per Adler risultano fondamentali i concetti di scopo e di “tendenza verso una metà” (Zielstrebigkeit)
  • il principio dell’influenza cosmica: l’individuo non è un essere isolato, il senso di appartenenza e di comunità permette di collegarsi empaticamente agli altri (la struttura dei legami familiari e sociali, le attività creative, le funzioni etiche espresse all’interno dei grupp
  • Il principio della spontanea strutturazione delle parti in una totalità: emerge una tendenza innata all’autorganizzazione (order from noise) nell’individuo in funzione delle proprie mete.
  • Il principio di azione e reazione fra l’individuo e il suo ambiente. Secondo Adler la capacità dell’uomo di modificare in senso proattivo il proprio contesto e ambiente relazionale provoca inevitabilmente delle reazioni nel sistema. La persona non vive mai in una situazione isolata e statica, ma deve essere considerato in relazione alle sue azioni e alle reazioni che provengono dal suo ambiente.
  • L’ultimo assioma è caratterizzato da quello che secondo Adler era “la legge della verità assoluta”. Con questo concetto, l’autore, si riferiva alla presenza di una norma immaginaria, a cui bisogna necessariamente uniformare la condotta dell’individuo. Il fine è quello di realizzare un equilibrio ottimale tra le esigenze sociali e quelle individuali. Secondo Adler, la presenza di sentimenti negativi e lo sviluppo di disturbi mentali è legata anche allo scostamento tra questa norma fondamentale ed universale.

La maggior parte delle persone tende quindi a rincorrere una meta nascosta di cui non è consapevole. La conoscenza di questa meta fornirebbe una chiave interpretativa della personalità individuale ed essa è deducibile dai comportamenti messi in atto nel proprio contesto sociale e relazionale. Ne consegue che l’obiettivo perseguito da ogni persona è rivolto alla ricerca della perfezione e della completezza. Questo è un aspetto che accomuna tutti gli individui, le differenze esistono in funzione delle mete finali scelte e rispetto alle modalità individuate per raggiungerle.

Alfred Adler

Il sentimento sociale

Per la Psicologia Individuale il benessere della persona dipende dallo sviluppo del sentimento sociale definito da Adler il “barometro della normalità” e “compensazione” a tutte le debolezze naturali della persona lungo il lato utile della vita. Secondo Adler una condizione che accomuna tutti alla nascita, è la condizione iniziale di fragilità e inadeguatezza che chiama “Senso di Inferiorità”, che spinge ognuno a muoversi per superarla e migliorarsi.
La
Psicologia Individuale, infatti, viene definita anche “Comparata”, termine che sottolinea la necessità di ogni persona di porsi in relazione con gli altri. Con il termine “Individuale” si intende qualcosa di indivisibile, cioè la persona è una unità inscindibile, anche se si diversifica negli aspetti psichici, somatici e sociali. I

l termine ha un significato positivo, esprime una forte caratterizzazione individuale della persona, fonte di unicità e irripetibilità, che si prefigge l’obiettivo per sopravvivere di integrarsi e cooperare socialmente con altre persone uniche ed irripetibili.  Nonostante Adler, insieme a Freud e Jung, sia uno dei fondatori della psicologia dinamica la sua teoria della Psicologia Individuale si differenzia dalle altre per la rilevanza che dà alla dimensione sociale.

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